Smaltimento dell'amianto

L'uso più massiccio dell'amianto è avvenuto in edilizia, soprattutto nel periodo 1965-1983 come cemento-amianto (eternit). Dal 1994 non vengono più prodotti e commercializzati materiali con amianto.

I rischi per la salute

I rischi per la salute dovuti all'uso dell'amianto derivano dal possibile rilascio di fibre microscopiche. Queste fibre, disperse in aria, possono essere inalate dall'uomo e le malattie che ne conseguono sono dunque associate all'apparato respiratorio. L'amianto può entrare in profondità negli alveoli polmonari, pertanto è stato riconosciuto come un cancerogeno certo per l'essere umano. 
I materiali più pericolosi sono quelli che rilasciano facilmente le fibre in aria e cioè quelli friabili, mentre molto più difficilmente le fibre sono cedute dai materiali compatti. 
I maggiori livelli di rischio si sono riscontrati negli ambienti di lavoro dove l'amianto veniva manipolato (produzione di cemento-amianto, spruzzatura di edifici o di mezzi di trasporto come treni e navi, produzione di tessuti, ecc.) e negli ambienti di vita dove è presente amianto spruzzato in cattivo stato di conservazione. I materiali contenenti amianto compatto possono diventare un rischio se abrasi o danneggiati. 

Smaltimento dell'amianto

In presenza di materiali friabili (ad esempio spruzzati) con probabile presenza di amianto, occorre rivolgersi a ditte autorizzate dotate di personale specializzato nelle indagini e nelle bonifiche. 
Per evitare rischi alla salute non bisogna mai intervenire direttamente su materiali friabili sospetti. 
Anche in presenza di materiali compatti è necessario effettuare o far effettuare una valutazione sul loro stato di conservazione e manutenzione e, se necessario, ricorrere a forme di bonifica.